IL KYRGYSTAN prima parte

IL KYRGYSTAN

La strada che ci porta verso la dogana e? la stessa ma molto meno polverosa.
Qui la frontiera ha il suo aspetto inquietante, fatto di filo spinato,
cancello di legno e reticolo di ferro, torretta completa di guardia
armata che in lontananza vediamo comunicare alla radio il nostro arrivo.
E? proprio la sentinella che si avvicina al cancello. Noi siamo un po?
intimoriti e l?ambiente il suo lavoro lo fa bene. Porgiamo I
passaporti e dopo uno scambio radiofonico la guardia ci apre il
cancello e ci fa passare. Ci manda davanti ad un altro cancello e poco
dopo compare un militare vestito con la sua uniforme imperiosa e
diversi denti d?oro. I volti dai caratteri mongoli sono piu? spigolosi
e lo sguardo piu? duro.
Porgiamo i passaporti anche a lui che esordisce con ?ITALIANSKY?? al
quale noi rispondiamo con un timido ?SI???. Lui ci guarda e ci fa
?Italiansky ok!!?.
A quel punto finalmente sciogliamo la tensione ma sappiamo che nessuno
ci credera? quando racconteremo che con questo soldato tutto d?un
pezzo ci siamo messi a cantare ?un italiano vero? di Toto Cotugno, di
cui lui, per altro, conosceva tutte le parole!
E? cosi? che ci accolgie il Kyrgystan, cantando una canzone italiana,
in uno scenario di frontiera con alle spalle cancelli e filo spinato e
davanti un lago meraviglioso disposto in una valle ampia contornata da
dolci montagne.
Le formalita? in dogana sono rapide, veloci ed efficaci.
Siamo trattati benissimo e le nostre moto suscitano grande curiosita?
ed ammirazione.
Presto ci immergeremo in questo paese veramente dolce.
La strada, I colori, la luce, le forme?tutto ci fa riposare. Il
Pakistan del nord era un paesaggio duro di montagna e roccia, la Cina
lo ha stemperato e qui troviamo il paradiso!
Il Kyrgystan e? un paese ricoperto da montagne ma le valli sono ampie e dolci.
La strada ci porta su diversi passi prima di raggiungere un centro
abitato. Prima di uno di questi troviamo un check point sperduto nella
valle dove vediamo una caserma di militari.
Ci accoglie un pastore a cavallo che sta governando un gregge. Il
volto porta con se? il DNA di Gengis Khan! La fierezza del volto e
anche il posto ci fanno ricordare il film ?URGA? di Nikita Mikailcov.
Esce un ufficiale accompagnato da un soldato e da un bambino
(incredibile). Evidentemente gli ufficiali vivono presso la caserma
con la famiglia. Controllano il passaporto ma soprattutto guardano
stupiti le moto. Anche noi siamo un po? frastornati ed increduli di
essere arrivati fin qui con le nostre adolescenti! Chiediamo loro se
possono darci dell?acqua e il soldato schizza con le nostre 4 borracce
e torna con un pieno d?acqua fondamentale nell?eventualita? di dover
campeggiare.

DA AT BADSHY AL LAGO SON KOL

Ci spingiamo fino ad un villaggio At Badshy dove ci rivolgiamo ad una
delle Sheppard House.
I Kirgysi sono organizzatissimi per accolgiere gli ospiti. Questa
assocciazione delle Sheppard House li mette al secondo posto dopo la
Svizzera nel livello di organizzazione di B&B.
Dormiremo in una casa tipica, presso una famiglia e ci immergiamo
subito nel loro modo di vivere, nei loro usi e costumi.
La signora che gestisce la casa e? un fenomeno, parla poco inglese ma
si fa capire. Prima ci fa spolverare i vestiti, poi ci manda a fare la
doccia e nel frattempo ci prepara un? ottima cena.
La doccia e la latrina si trovano fuori dalla casa.
La famiglia e? numerosa e ci sono anche alcuni bambini, il clima e?
caloroso e ci sentiamo a nostro agio.
La mattina dopo viaggiamo in direzione Naryn. Qui c?e? un ufficio per
il turismo dove chiediamo informazioni sul Lago Son Kol che vorremmo
assolutamente visitare e sulla possibilita? di fare il visto per il
Tajikistan. Loro ci danno indicazioni sulla strada da percorrere e
sulla possibilita? di campeggiare presso ill ago o di dormire in una
yurta. Per i visti bisogna andare direttamente a Bishkek, la capitale.
Nell?ufficio incontriamo un gruppo di turisiti svizzeri coi quali
scambiamo informazioni e racconti di viaggio.
Nel frattempo ci mettiamo a fare il cambio dell?olio motore. Ormai i
km percorsi sono 12.500 ed e? il caso di dissetare il motore.
completato il cambio olio ci mettiamo sulla strada per il lago a 150
km di distanza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente possiamo sfogliarti...riavere il contatto,annusare le tue emozioni, consolarci,esultare.
Il blog "fermo"era costantemente riacceso...tutti a chiedere...
Ci avete abituati TROPPO BENE,in presa diretta.
Col cuore leggero vi stringo...e vi seguo.

thea

Anonimo ha detto...

svbsuITALIANSKY ok!
mi chiedo su quale realtà si basa l'alta considerazione nei nostri confronti... forse siamo troppo distanti per un aggiornamento attuale... CERTO esportiamo la musica che valica qualsiasi filo spinato e forse il clima locale è politicamente assai compromesso... specie economicamente.... gli scoscesi e montuosi territori del nord pakistano (Gilgit e Baltistan) sono sotto un'oppressione coloniale, senza diritti e pochi euro pro capite ALL'ANNO.. PER DIRE...
Comunque la natura è sempre splendida e affascinante e tanto basta al vostro e al nostro cuore e finalmente sento che vi trovate in territori con strade buone e pianeggianti, distensive, quelle che vi auguravo al tempo delle vette, per far riposare anche i vostri cavalli (ma l'olio è cinese?). Ora potete veramente godere la moto tra le valli e l'orizzonte infinito. VOI SIETE ITALIANSKY OK!
ante