KYRGYSTAN PARTE TERZA

Bishkek, la capitale, ci aggiriamo per le sue vie verdi e piene di vita.

Dopo una immersione di circa 2 mesi nel mondo dell?islam rimaniamo
pericolosamente
affascinati dai corpi scolpiti e poco coperti delle bellissime donne
kirghise!!

Ci dobbiamo fermare per evitare di urtarci, visto che stiamo guidando
molto distratti!!

Non appena spegniamo i motori ci viene incontro un ragazzo giovane con
un sorriso aperto
e gioviale.

Ci racconta di essere un motociclista francese giunto in città dopo
aver percorso la
PAMIR HIGHWAY e diretto in Pakistan sulla KKH!!

Ci scambiamo importanti informazioni e racconti, visto che stiamo
facendo lo stesso
percorso anche se in senso inverso.

Anche lui viaggiava in coppia con un amico che però ha riportato una
brutta frattura
sugli impegnativi sterrati tagiki ed è tornato in Francia per via aerea.

Viaggia con una splendida Africa Twin, la stessa moto di Dirk!

Mentre siamo fermi a parlare ci raggiunge un altro motociclista,
questa volta kirghiso,
SASHA, molto simpatico ed appassionato. Ci mostra le foto delle sue
gare da endurista ,
non ha resistito quando ha visto le nostre old ladies!

Diego gli fa vedere il problema con l?O-ring del filtro dell?olio e
gli chiede se in
città è possibile trovarne uno nuovo.

Mentre salutiamo il biker francese Sasha è già al telefono e in men
che non si dica siamo
davanti al negozio e Diego ha la sua guarnizione nuova! Sdraiamo la
moto lì sul
marciapiede che dopo un breve lavoro non perde più olio!

Ci vogliamo sdebitare con lui e gli chiediamo di andare a bere qualcosa.

Lui dice che non c?è nessun bisogno e che una stretta di mano è più
che sufficiente!

Ci saluta e riparte per raggiungere la sua famiglia!

Sono piccole cose, momenti brevi ma quello che ci lasciano ha un
valore immenso!

Carichi di energia ci mettiamo a cercare una sistemazione per la notte.

La città è bellissima e notiamo che sfoggia con naturalezza i simboli
del suo passato
recente legato all?ex unione sovietica.

Dopo diversi tentativi ci sistemiamo in casa del mitico signor
Sabyrbek e sua nipote
Alimkan!

E? una casa grande su due piani, meta rinomata tra i viaggiatori,
soprattutto quelli con
lo zaino in spalla! Qui ne incontriamo parecchi, Svizzeri, francesi,
Belgi e perfino un
medico Pakistano molto interessato al nostro viaggio.

Poche regole e molta autogestione sono i principi ispiratori della
famiglia Sabyrbek.

La sera nel gazebo del giardino si mischiano le diverse lingue intente
nelle narrazioni
che profumano di birra e tabacchi dai mille aromi.

Per noi il giorno seguente comincia con l?ambasciata Tagika dove ci
rechiamo a chiedere
il visto, in italia infatti non esiste una rappresentanza di questo
splendido paese e
sappiamo che qui dovrebbe essere facile ottenerlo, alcuni addirittura
ci hanno detto ?in
poche ore!?.

Ci accoglie una ragazza bellissima che ci rapisce coi suoi occhi profondi.

Purtroppo però ci fa sapere che per entrare nel paese del Pamir
dovremmo attendere PIU
DI una settimana!

Siamo di fronte ad una delle scelte più difficili da prendere.

Giriamo per la città ma il nostro spirito è lacerato e non siamo tranquilli.

Proviamo a mettere tutte le carte sul tavolo:


PIU' DI UNA settimana è un tempo troppo lungo, le moto hanno sofferto
molto sulla KKH,
abbiamo davanti il Kazakistan che sappiamo essere molto impegnativo e
anche il budget del
viaggio ha subito un duro colpo con la spedizione aerea delle moto. Il
Tagjkistan non
confina col Kazakistan e ciò significa altro tempo per ottenere il
visto Uzbeko o
rinnovare quello Kirghiso!

Temporeggiamo quanto più ci è possibile ma alla fine la decisione da
prendere è una sola,
saltare il Pamir!

Ovviamente la cosa ci indispone e ci metteremo parecchio tempo a
digerire il boccone
amaro!!

Come sempre quando il morale è basso non resta che rimettersi in
marcia. Visto che
salteremo una parte del viaggio decidiamo di dedicarci alle tante
meraviglie che il
kyrgystan offre come il lago Issykul e le montagne ?celesti? dello TIEN SHAN.

Lasciata la città è proprio il lago la nostra meta sul quale giungiamo
la sera col sole
che comincia a tramontare!

Il lato meridionale è quello più ricco di spiagge, meta turistica di
molti kirghisi ma
anche di persone provenienti dai paesi confinanti.

Qui nonostante si sia in quota e la temperatura dell?acqua sfiori i
13°C le spiagge più
grandi e sabbiose sono prese d?assalto e le persone fanno il bagno
tranquillamente.

Noi invece cerchiamo un posto tranquillo, una caletta, una spiaggetta
dove poterci
accampare gustandoci il tramonto e la pace del lago.

Individuato il luogo scendiamo con le moto sulla spiaggia e montiamo
la tenda mentre
tutto si colora di rosso e il silenzio ci riempie le orecchie.

Raccoglieremo la legna per il fuoco che scalderà la nostra zuppa,
stranamente appetitosa
o forse sarà il contesto a condire le nostre papille gustative!

Sdraiati sulla sabbia contempliamo tutte le 6000 stelle visibili ad
occhio nudo sulla
volta celeste!

Ci troviamo davanti al secondo lago alpino più grande del mondo dopo
all?immenso Titicaca
adagiato tra Perù e Bolivia a 4000m!

Qui i sovietici provavano i potenti siluri lanciati da sottomarini
ipertecnologici e
avrebbero voluto continuare a farlo anche dopo la caduta del muro ma
il neopresidente
Kirghiso si oppose strenuamente e il lago ora riflette la PACE DELLA
notte E DEI nostri
cuori sognanti.

Alberto e Diego

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