Vi siete mai chiesti quante cose possono andare storte durante l’organizzazione di un viaggio lungo e impegnativo? I più saggi ed esperti sanno che la risposta è: DI PIU’!! Gli imprevisti sono sempre in agguato, il tempo fugge e il programma che avevi con tanto amore partorito la sera prima non riesci mai a rispettarlo. Io e Diego ci trovavamo proprio in una di quelle giornate lisergiche in cui non sapevamo più dove sbattere la testa. Tra i giri in giro per le ambasciate, la burocrazia, gli appuntamenti che saltano, quelli che ti dicono che ti avrebbero fatto un lavoro e poi si sono dimenticati, il traffico, il tempo che scorre…………………………………ci ritroviamo alla base stanchi, sudati e stressati non poco. Con la testa tra le mani,improvvisamente ci guardiamo. Una sbirciatina all’orologio: 19’45”. Il bello della primavera è che c’è luce fino a tardi. Non esitiamo un attimo e prendiamo giacche e caschi.
L’aria è tiepida,la città alle spalle, la strada come un fiume sinuoso sotto le nostre ruote. Non abbiamo una meta precisa ma ci siamo già sciolti come cioccolata!! Non ci siamo neanche accorti e siamo in Val d’Aveto nell’entroterra ligure, un posto da incanto. Ora il sole è tramontato e la strada è più dura coi suoi percorsi tortuosi, ma in noi c’è quel senso di quiete che si prova quando la strada ti culla sulle curve con il suo dondolio ipnotico. Lì da quelle parti vivono i miei cugini, località Temossi-Montemozzo, un posto da favola che per me profuma di infanzia. Anche se ormai è scesa la notte riesco ad indovinare gli alberi che costeggiano la via, aiutato dal loro intenso profumo, e ricordo perfettamente i profili delle montagne che mi sembra riuscire a scorgere sotto la fievole luce della luna. Finalmente siamo accolti da un favoloso minestrone alla ligure (Luca è un cuoco d’eccezione!) e dopo il salame con le fave, io e Diego incrociamo gli sguardi: “Lunedì andrà tutto meglio!!!!”.
Alberto
Alberto
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