IL GERMOGLIO


Apparentemente è una sera come tutte le altre. Ho appena varcato la soglia che separa il lavoro dal tempo libero, inforco il mio BMW sotto il solito cielo fosco di Milano e imbocco la tangenziale.
Ma una sottile emozione mi percorre la schiena e tutto si copre di una brillante energia e non solo perché devo incontrare Diego, ma perché so che parleremo del LONG WAY ROUND, il viaggio in moto che attraversa il mondo fatto da Ewan McGregor e il suo amico Borman.
Io e Diego siamo amici d’infanzia ma io sono convinto di averlo conosciuto in vite precedenti. Lui è una di quelle rare persone che sai di avere avuto accanto da sempre e anche se le nostre vite convulse e tutt’altro che acquietate ci tengono lontani per lunghi periodi, quando ci ritroviamo annulliamo il buco temporale con un semplice cenno di saluto.
Sin da piccoli abbiamo condiviso la grande passione per l’Astronomia, essa ci ha spinto verso la fantascienza che ci portava a viaggiare su altri mondi e ad incontrare le più incredibili forme di intelligenza. E quanto ci hanno insegnato di noi stessi! Ma dovendo fare con il materiale a disposizione abbiamo cominciato presto ad esplorare il nostro, di mondo, che tutto sommato non è niente male. Il primo mezzo, quello più immediato e che ci restituisse il senso di libertà che ci ha sempre pervaso non poteva che essere la moto!! Armati della nostra curiosità per tutti e tutto e di una fiducia estrema l’uno nell’altro abbiamo così mosso i primi passi nella realtà sconfinata del viaggio. La prima importante esplorazione fu il giro di Creta per il viaggio di maturità.
E’ incredibile come questa sera, pur essendo come tutte le altre, mi faccia rivivere quelle emozioni, come se stessi affrontando le curve dei monti Kedros nel centro dell’isola.
Dopo il nostro cenno ci immergiamo nelle immagini e siamo particolarmente rapiti da quelle dell’Asia, continente sconfinato, così lontano ma con cui ci siamo contaminati fin da tempi antichissimi e ve ne sono testimonianze indelebili nella nostra lingua, nella scelta del nostro sistema di numerazione e nell’architettura. Alla fine della proiezione sono in estasi, pieno di entusiasmo e felice di aver passato una serata così intensa e colma di emozioni. Voglio ringraziare Diego prima di andarmene, ma quando esco dal bagno, dove mi aveva portato la birra, lo vedo appoggiato al tavolo davanti ad un’enorme cartina geografica, mi sono avvicinato e ho letto ”ASIA CENTRALE”. Ci guardiamo senza dire nulla, i caschi sul tavolo, le cartine, le borse da serbatoio parlavano molto chiaramente. In quella atmosfera vibrante che riempiva la stanza mi sono sentito dire “Va bene grande Diego!” Ho capito così che era arrivato il momento di affrontare “il viaggio”, quello che è fatto dei sogni e delle speranze di una vita, che seminati e annaffiati con cura prima o poi germogliano e noi siamo qui a raccoglierne i preziosissimi frutti.
Ho capito anche che Diego si è dato molto da fare ed ha già una bozza d’ itinerario, si è letto libri e guide, ha un cronoprogramma ed è già via con la testa! So che partirà con o senza di me.
Ma la passione è la medesima, il sogno è comune e insieme andremmo in capo al mondo e abbiamo tutta l’intenzione di farlo. Siamo complementari noi; lui con la sua mentalità che vira verso l’anglosassone, preciso e scrupoloso che ha già ideato il viaggio nella sua testa e ne organizza le fasi a step con l’ausilio di tabelle che aiutano a visualizzare il tutto.
Io che rappresento l’italianità, la spontaneità e la passione, disordinatamente guidato dal sogno.
Così ci stiamo già dividendo il lavoro e ci diamo appuntamento per mettere insieme i pezzi del progetto, consapevoli che la strada sarà lunga. Questa apparentemente è una sera come le altre.
E’ la sera del raccolto, quella in cui capisci che tutte quelle cose che hai fatto e hai detto avevano un senso e che anche i più piccoli particolari fanno la tua vita!

Alberto